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Notte prima DI OGNI esame!

Pubblicato: 22/06/2011 in Uncategorized

In un blog intitolato ‘Diario Notturno’ non poteva mancare un riferimento a questa notte.

Non è UNA notte, bensì LA notte. QUELLA notte vissuta dai nostri genitori, da NOI e i nostri amici, dagli amici degli amici, conoscenti, conoscenti di conoscenti, emeriti sconosciuti. C’è chi l’ha già vissuta, chi la sta vivendo e chi (se le cose non cambieranno) la vivrà.

E’ la fatidica NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI.

Notte di pensieri, paure e tesioni. Notte insonne. Notte in cui affiorna ogni tipo di ricordo, sia positivo che negativo, e la mente vaga, non trova pace. Notte di riso, divertimento e allegria. Notte da passare in compagnia di chi si ha più a cuore. Notte in cui rifugiarsi in sé stessi, in cui a parlare sarà il silenzio. Notte che segnerà l’inizio di una nuova vita, una nuova strada, nuove persone, nuovi amori e forse comincerà a secnare la fine di tutto ciò che si ha sempre avuto. Notte come crocevia di una vita, in cui è spontaneo un interrogativo: “Basta una notte per cambiare una vita?”

Eppure il fascino di questa notte così tanto osannata, decantata, resa protagonista in film e canzoni, si affievolirà col passare degli anni, quando a contatto con la vita vera, si comprenderà che la vera notte prima degli esami si affronta prima di ogni ‘evento’ importante della nostra vita. Che questa notte altro non è che un passo verso il mondo della responsabilità in cui si trova l’adulto.

Questo post è indirizzato a tutti coloro che tra non molto siederanno tra quei banchi per la prima prova della maturità. A loro che stanno affrontando la loro prima notte prima degli esami. Sappiate cogliere da questa notte tutti quegli aspetti che un giorno, tornando coi ricordi a questa sera, vi farà venire in mente la vostra NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI.

Oltre a loro c’è anche chi ha passato più di una notte prima degli esami. Chi magari domani ha un esame universitario (OGNI RIFERIMENTO A FATTI O PERSONE ecc ecc.. Sarei io ad avere esame xD). A chi come affermava De Filippo ha compreso che “gli esami non finscono mai!”.

Ma un augurio particolare vorrei farlo alla mia, non più tanto piccola, cuginetta. Questa è anche la TUA notte. Spero possa essere indimenticabile e che da domani in po la vita ti riservi sempre il meglio.

Tributo alla Rosanna!

Pubblicato: 21/06/2011 in Uncategorized

http://informandoci.altervista.org/su-di-noi-nemmeno-una-nuvola/

Derek Miller. 41enne blogger canadese. Un nome come tanti, una passione come tante. Lessi di quest’uomo in un articolo su il “Corriere della Sera.it”. Fui incuriosito dal titolo che il giornalista usò. Non riuscivo a capire, così cliccai sul lik, mi si apriì la pagina e lessi la notizia. Subito dopo mi accorsi che la notizia ‘rimbalzava’ da una parte all’altra di Internet, ogni blogger,  ogni angolo della Rete, aveva ripreso le sue parole… le sue ‘ultime’ parole.

Derek Miller non è un uomo come tanti. E la Rete, gli ha reso il tributo che ‘meritava’. Il suo messaggio post mortem, datato 4 Maggio 2011, ha fatto il giro del mondo e ha registrato più di 8 milioni di contatti sulla Home del suo blog.

Ciò che mi colpiì di più, furono certamente le parole che usò: «Ecco qua. Sono morto e questo è l’ultimo post del mio blog».

(Articolo Corriere http://www.corriere.it/esteri/11_maggio_10/ultimo-post-blog-malato_ae13d87c-7b3b-11e0-be08-e42815e8b082.shtml)

Qui di seguito ho postato il testo originale.

The last post

By Derek on May 4, 2011 7:51 AM | 143 Comments | No TrackBacks

Here it is. I’m dead, and this is my last post to my blog. In advance, I asked that once my body finally shut down from the punishments of my cancer, then my family and friends publish this prepared message I wrote—the first part of the process of turning this from an active website to an archive.

If you knew me at all in real life, you probably heard the news already from another source, but however you found out, consider this a confirmation: I was born on June 30, 1969 in Vancouver, Canada, and I died in Burnaby on May 3, 2011, age 41, of complications from stage 4 metastatic colorectal cancer. We all knew this was coming.

That includes my family and friends, and my parents Hilkka and Juergen Karl. My daughters Lauren, age 11, and Marina, who’s 13, have known as much as we could tell them since I first found I had cancer. It’s become part of their lives, alas.

(http://www.penmachine.com/)

Bandiera Blu 2011Non è che un paesino tra l’Etna e il mar Jonio. Raggiunge a fatica 10.000 abitanti. Un paese ‘anonimo’ mi verrebbe da dire, eppure da sei anni a questa parte, sempre in questo periodo, riesce a ‘regalare’ ai propri abitanti una piccola soddisfazione. Riesce a tirarsi fuori da quell’anonimato e balzare agli onori della cronaca. Non è più solo un caso, non può più essere considerato tale. È ormai una realtà assodata, certificata, insignita addirittura, dopo quell’unica volta nel 1988, per ben sei volte dell’ambito riconoscimento internazionale, istituito dalla FEE (Foundation for Environmental Education) nel 1987, che tende a premiare ogni anno tutte quelle località balneari che soddisfano determinati criteri di qualità. Il riconoscimento in questione è la Bandiera Blu.

La spiaggia di Marina di Cottone, situata nel piccolo comune di Fiumefreddo di Sicilia, nel catanese, anche quest’anno è riuscita ad  inserire il proprio nome tra le 233 spiagge più belle d’Italia.

La concorrenza è tanta. Ci sono tantissimi altri posti in Italia che potrebbero aspirare e meritare tale titolo. Confermarsi è sempre difficile, ma se questo avviene vuol dire che si è di fronte ad un posto che vale la pena ‘vedere’. Ma in realtà è davvero così?

Leggendo molti articoli in cui configuravano i nomi delle località scelte, diversi blog, diverse testate giornalistiche e soprattutto diversi commenti al solito si trovava chi era entusiasta perché il proprio paese era lì, tra quei nomi e chi, di contro era un po’ deluso perché avrebbe voluto una località piuttosto che un’altra. Eppure, ciò che mi ha fatto riflettere di più, sull’importanza e la valenza di questo premio è stato un commento in particolare. Un messaggio lasciato da un lettore (credo sul sito del Corriere) parlava di bandiera politica e non bandiera blu. Per un attimo ho pensato… ma un paese che non conta niente come quello in cui risiedo e mi ha dato i natali, che tipo di opera politica ha potuto esercitare per ottenere per ben 6 anni di fila questo riconoscimento? Poi andando a vedere quali erano i requisiti per ottenerlo, e leggendo che bisognava assicurare la balneazione, la qualità dell’acqua doveva essere più che perfetta e tante altre cose simili, ho pensato… beh, si… abbiamo tutto questo, sfido chiunque a dire il contrario e trovare nello stesso territorio delle acque così limpide, un mare così bello e (per fortuna) nitido e una spiaggia così pulita. In quel momento mi sono inorgoglito del ‘mio’ mare ed ho subito pensato che questo premio ci sta tutto. Poi – non era finito lì – continuando, qualcosa non mi tornava.

Oltre alla balneazione, mare pulito, acque perfette, si parlava di servizi offerti al cittadino. Qui il dubbio. Quali requisiti utilizzano per classificare i servizi e scegliere un posto anziché un altro.

Dalla prima bandiera Blu spero che qualcosa possa cambiare, ma anno dopo anno, passano i mesi, la stagione estiva finisce e ciò che rimane è la solita settimana di serate-concerti organizzati in spiaggia.

Sì, ma i servizi? Dove sono?Oltre ai 3 lidi ‘storici’ che ovviamente sono a pagamento, il comune cosa offre? La spiaggia libera cosa ‘offre’ al cittadino? Non ci sono docce pubbliche, non ci sono dei contenitori per la spazzatura se non in strada, non c’è un parcheggio. Non c’è niente che possa favorire lo sviluppo del turismo in un posto in cui il turismo potrebbe essere il pane per molti denti.

Tutto ciò che si fa, ahimè, non favorisce questo ‘ipotetico’ sviluppo, ma fa in modo che la gente vada in altri luoghi. Basti pensare alla fantastica idea di colorare di blu qualsiasi spazio che potesse sembrare un posto ideale per parcheggiare. La gente paga, e chi non paga è ‘costretto’ a pagare di più, ma oltre alle strisce quali servizi o assicurazioni si da alla gente?

Mi spiace dirlo, ma se l’unico servizio che si riesce a dare ai cittadini è una settimana di concerti in spiaggia, io non sono più ‘orgoglioso’ del mio paese e di questo riconoscimento. Perché se un istituto internazionale ha riconosciuto la bellezza  di un posto ‘paradisiaco’, non c’è concerto o personaggio famoso che possa supplire alla necessità dei servizi turistici. Perché aprire a dei servizi potrebbe portare ‘occupazione’ e di conseguenza a beneficiarne oltre all’intero paese sarebbe il Comune che così facendo potrebbe incrementare le proprie casse, senza dovere per forza contare sui guadagni dei ticket per le strisce blu o le multe della municipale.

Un riconoscimento così importante dovrebbe segnare la ‘svolta’, un punto di partenza e non di arrivo.

Per tornare alla cronaca, oltre a Fiumefreddo di Sicilia, lo stesso riconoscimento  è andato anche ad altre 5 località siciliane: Lipari – Acquacalda, Marina di Canneto (Messina); Ispica – Santa Maria del Focallo, Pozzallo e marina di Ragusa (Ragusa); Menfi (Agrigento).

Tra poche ore la sveglia suonerà per ricordarmi che è giunta l’ora di compiere il mio dovere universitario. Lei implacabile farà il suo ‘lavoro’, io totalmente assonnato farò il mio. Ma, non potevo non inaugurare il mio blog con un post ‘notturno’. Sono da poco tornato a casa, mi son messo davanto al pc, nel tentativo di rendere già da ora più mio questo spazio. Il lavoro è appena iniziato, ci vorrà del tempo per rendere tutto ‘perfetto’ o quantomeno provare a farlo.

Nasce con questo post, con questo blog, l’idea di un diario ‘notturno’. Un posto dove ‘rifugiarsi’ e ‘rivivere’ ciò che si è già vissuto.

Buona lettura a tutti!