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Bandiera Blu 2011Non è che un paesino tra l’Etna e il mar Jonio. Raggiunge a fatica 10.000 abitanti. Un paese ‘anonimo’ mi verrebbe da dire, eppure da sei anni a questa parte, sempre in questo periodo, riesce a ‘regalare’ ai propri abitanti una piccola soddisfazione. Riesce a tirarsi fuori da quell’anonimato e balzare agli onori della cronaca. Non è più solo un caso, non può più essere considerato tale. È ormai una realtà assodata, certificata, insignita addirittura, dopo quell’unica volta nel 1988, per ben sei volte dell’ambito riconoscimento internazionale, istituito dalla FEE (Foundation for Environmental Education) nel 1987, che tende a premiare ogni anno tutte quelle località balneari che soddisfano determinati criteri di qualità. Il riconoscimento in questione è la Bandiera Blu.

La spiaggia di Marina di Cottone, situata nel piccolo comune di Fiumefreddo di Sicilia, nel catanese, anche quest’anno è riuscita ad  inserire il proprio nome tra le 233 spiagge più belle d’Italia.

La concorrenza è tanta. Ci sono tantissimi altri posti in Italia che potrebbero aspirare e meritare tale titolo. Confermarsi è sempre difficile, ma se questo avviene vuol dire che si è di fronte ad un posto che vale la pena ‘vedere’. Ma in realtà è davvero così?

Leggendo molti articoli in cui configuravano i nomi delle località scelte, diversi blog, diverse testate giornalistiche e soprattutto diversi commenti al solito si trovava chi era entusiasta perché il proprio paese era lì, tra quei nomi e chi, di contro era un po’ deluso perché avrebbe voluto una località piuttosto che un’altra. Eppure, ciò che mi ha fatto riflettere di più, sull’importanza e la valenza di questo premio è stato un commento in particolare. Un messaggio lasciato da un lettore (credo sul sito del Corriere) parlava di bandiera politica e non bandiera blu. Per un attimo ho pensato… ma un paese che non conta niente come quello in cui risiedo e mi ha dato i natali, che tipo di opera politica ha potuto esercitare per ottenere per ben 6 anni di fila questo riconoscimento? Poi andando a vedere quali erano i requisiti per ottenerlo, e leggendo che bisognava assicurare la balneazione, la qualità dell’acqua doveva essere più che perfetta e tante altre cose simili, ho pensato… beh, si… abbiamo tutto questo, sfido chiunque a dire il contrario e trovare nello stesso territorio delle acque così limpide, un mare così bello e (per fortuna) nitido e una spiaggia così pulita. In quel momento mi sono inorgoglito del ‘mio’ mare ed ho subito pensato che questo premio ci sta tutto. Poi – non era finito lì – continuando, qualcosa non mi tornava.

Oltre alla balneazione, mare pulito, acque perfette, si parlava di servizi offerti al cittadino. Qui il dubbio. Quali requisiti utilizzano per classificare i servizi e scegliere un posto anziché un altro.

Dalla prima bandiera Blu spero che qualcosa possa cambiare, ma anno dopo anno, passano i mesi, la stagione estiva finisce e ciò che rimane è la solita settimana di serate-concerti organizzati in spiaggia.

Sì, ma i servizi? Dove sono?Oltre ai 3 lidi ‘storici’ che ovviamente sono a pagamento, il comune cosa offre? La spiaggia libera cosa ‘offre’ al cittadino? Non ci sono docce pubbliche, non ci sono dei contenitori per la spazzatura se non in strada, non c’è un parcheggio. Non c’è niente che possa favorire lo sviluppo del turismo in un posto in cui il turismo potrebbe essere il pane per molti denti.

Tutto ciò che si fa, ahimè, non favorisce questo ‘ipotetico’ sviluppo, ma fa in modo che la gente vada in altri luoghi. Basti pensare alla fantastica idea di colorare di blu qualsiasi spazio che potesse sembrare un posto ideale per parcheggiare. La gente paga, e chi non paga è ‘costretto’ a pagare di più, ma oltre alle strisce quali servizi o assicurazioni si da alla gente?

Mi spiace dirlo, ma se l’unico servizio che si riesce a dare ai cittadini è una settimana di concerti in spiaggia, io non sono più ‘orgoglioso’ del mio paese e di questo riconoscimento. Perché se un istituto internazionale ha riconosciuto la bellezza  di un posto ‘paradisiaco’, non c’è concerto o personaggio famoso che possa supplire alla necessità dei servizi turistici. Perché aprire a dei servizi potrebbe portare ‘occupazione’ e di conseguenza a beneficiarne oltre all’intero paese sarebbe il Comune che così facendo potrebbe incrementare le proprie casse, senza dovere per forza contare sui guadagni dei ticket per le strisce blu o le multe della municipale.

Un riconoscimento così importante dovrebbe segnare la ‘svolta’, un punto di partenza e non di arrivo.

Per tornare alla cronaca, oltre a Fiumefreddo di Sicilia, lo stesso riconoscimento  è andato anche ad altre 5 località siciliane: Lipari – Acquacalda, Marina di Canneto (Messina); Ispica – Santa Maria del Focallo, Pozzallo e marina di Ragusa (Ragusa); Menfi (Agrigento).